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Indagini statistiche evidenziano che meno del 20% degli uomini si sottopone ad una visita specialistica di screening e circa un terzo della popolazione maschile italiana ritiene di non aver bisogno di andare dal medico, né di doversi sottoporre a visite o controlli periodici. 

Questa percentuale molto bassa potrebbe essere riferita al fatto che non esiste ancora per l’uomo, come invece avviene per il ginecologo per le donne, la concezione dell’andrologo come figura di riferimento per il sesso maschile.

Fin da piccoli

Per cambiare l’approccio dei maschi alla prevenzione e alla diagnosi precoce è necessario educarli fin da piccoli l’autocontrollo dei genitali e come detergere correttamente le parti intime compreso il prepuzio.

Il momento dedicato all’igiene personale può diventare l’occasione per controllare anche i testicoli e cogliere differenze nella forma, oppure nella consistenza. Così come, l’osservazione e la palpazione del pene potrebbero evidenziare anomalie da segnalare al proprio medico o pediatra.

Visite e controlli: a 50 anni il primo controllo

È il momento di alzare la guardia e iniziare a fare visite ed esami per la prevenzione maschile delle patologie più frequenti dell’età adulta e della terza età. Ipertrofia prostatica benigna (aumento del volume della prostata) e tumore alla prostata, insieme a calcolosi renale e infezioni urinarie, infatti aumentano con l’avanzare dell’età e non sempre si manifestano con sintomi chiari.

Alla base della prevenzione troviamo le analisi del sangue per la verifica del dosaggio PSA, la proteina che fluidifica il liquido seminale e che può alterarsi in caso di infiammazione e di tumore della prostata. 

Ma non solo il PSA: è fondamentale la visita andrologica con eventuale esplorazione rettale e che permette allo specialista una valutazione clinica della ghiandola prostatica per rilevare eventuali variazioni nella struttura della ghiandola. 

Il colloquio con l’andrologo è importante anche prima dei 50 anni per identificare fattori di rischio e presenza di familiarità.

Ogni quanto fare i controlli? Te lo dice lo specialista!

Prevenzione non significa andare una sola volta dall’andrologo.

I controlli periodici dai 40 anni possono essere effettuati ogni 2 anni, la frequenza dei controlli può aumentare in caso di obesità, abitudine al fumo di sigaretta, presenza di patologie o diabete, tutti fattori che aumentano il rischio di patologie tumorali e disturbi della funzione sessuale. 

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